In genere sono restia a leggere
libri che ottengono subito ottimi risultati di critica e di vendite, preferisco
leggerli a distanza di tempo. E’ una scelta che deriva dalla mia abitudine all’analisi dei film di
successo: o vederli prima che escano nelle sale, o alcuni mesi dopo, per
giudicarli, per quanto possibile, in modo oggettivo. Nel caso dei tre romanzi
dello scrittore americano Kent Haruf ho fatto un’eccezione: il numero elevato
di consensi entusiastici da parte di amici, conoscenti, giornalisti, mi ha
incuriosito. Ho letto prima “Canto di pianura”, poi “Benedizione” e per ultimo
“Crepuscolo”. Consiglio di leggere il primo e il terzo in sequenza, perché
alcuni personaggi ritornano nei due romanzi. ”Benedizione” è indipendente
dagli altri.
Non è facile mettere su carta le emozioni che ti pervadono durante la lettura di questi tre
romanzi, e che permangono a lungo dopo averli finiti. Per prima cosa è stato
arduo, dopo, iniziare a leggere un libro di un qualsiasi altro autore: la
scrittura di Haruf è così essenziale, asciutta, purificata da fronzoli e
orpelli di ogni genere, che ogni scrittore, dopo, appare “eccessivo”.
Uno stile che riflette la
quotidianità dei personaggi di questi romanzi, che nella loro ostinata lotta
verso le ineluttabili avversità della vita mi hanno ricordato le creature di William Faulkner. L'autore narra le storie comuni di allevatori e agricoltori che
lavorano duramente anno dopo anno. Di donne, giovani e meno giovani, che
rimangono sole e disperate dopo l’abbandono di un uomo. Di uomini che perdono
tutto perché si ostinano a rimanere fedeli ai loro valori. Di bambini che si
ritrovano ad affrontare situazioni che sarebbero gravose anche per un adulto. Tutti
parrebbero senza speranza, e Kent Haruf non esercita alcuna pressione inconscia
su di noi, per farci provare compassione verso i buoni e ostilità verso i
cattivi. Ogni avvenimento è palesemente ineluttabile, ma non a causa di un Dio malvagio o distratto. Inevitabili sono le sofferenze e
la solitudine degli uomini proprio perché sono esseri umani; così come le
sofferenze degli animali appartengono alla natura degli animali stessi.
L’autore descrive, osserva. Non giudica
né assolve. Ci fa vivere in una cittadina inesistente del Colorado, Holt, e
nelle sue campagne. Un viaggio fuori dal tempo e dallo spazio, dove a malapena
è arrivata la televisione e i cellulari non esistono. Un non-luogo dove la vita
di ciascuno è scandita dalle stagioni, dal lavoro quotidiano e dall’incontro apparentemente casuale con le esistenze altrui. A Holt nessuno si stupisce se un ragazzino di
undici anni, rimasto solo, si occupa del nonno anziano e malato. O se genitori
incapaci di badare a se stessi non sanno difendere i figli dalle violenze altrui. O
se uomini crudeli vivono sulle spalle di donne sole.
Eppure c’è una
luce fra le righe di Kent Haruf. La luce limitata e diafana di un crepuscolo che
giunge a portare riposo e conforto a tutti gli abitanti di Holt. Ed è questa
luce a portare trasformazioni inconcepibili nella vita di molti abitanti. Così
due vecchi fratelli solitari e scontrosi accolgono in casa una ragazzina sola e
incinta. E due ragazzini abbandonati dalla propria madre si prendono cura di
una anziana donna sola.
Non c’è alcun richiamo alla
provvidenza divina nelle azioni spontanee e generose di alcuni personaggi.
Esiste, di contrappunto, una certa dose di malvagità estrema, senza giustificazione né
redenzione. Eppure alcuni uomini e donne faticosamente cercano di portate
rimedio agli errori personali (come il protagonista di “Benedizione”) o a
quelli altrui. Li spinge il senso di appartenenza a una comunità umana che non
può sopravvivere senza solidarietà.
Un plauso alla giovane casa
editrice NN Editore, che ha esordito portando per la prima volta in Italia
“Benedizione” (e poi gli altri due altrettanto inediti), e a Fabio Cremonesi per le traduzioni impeccabili.
"Benedizione ", "Canto della pianura" e "Crepuscolo" usciti fra l'anno scorso e quest'anno, sono disponibili sia in cartaceo sia in ebook, sul sito della casa Editrice vedi qui o anche qui