sabato 28 dicembre 2019

" Cioccolata calda per due " e la storia che si fa Storia.





Nunzia Gionfriddo, l’autrice di questo romanzo, è una mia cara amica, e quando ho acquistato il suo ultimo libro ero comunque perplessa. Non sono un’appassionata di storie d’amore, mentre amo le narrazioni che ci fanno scoprire o comprendere meglio vicende del passato, vicino o lontano.

La lettura di “ Cioccolata calda per due ” ha, fin dalle prime pagine, sciolto i miei dubbi: fra i due protagonisti Florinda e Giovanni nasce sì una storia d’amore, ma che è mediata prima da un rapporto di amicizia fra persone adulte e mature (perché si può essere adulti e non maturi, credetemi). I due s’incontrano perché Florinda sta effettuando delle ricerche storiche sulle vicende drammatiche avvenute nella ex-Jugoslavia, e proprio a Giovanni chiede aiuto in quanto studioso (e coinvolto personalmente, come scopriremo piano piano).

La stima e l’amicizia fra i due si dipana in modo così delicato e affettuoso, che è davvero gradevole leggere le loro vicende personali, e Nunzia Gionfriddo è bravissima nel non cadere mai nel patetico o nel lezioso. Si tratta dell’incontro di due anime affini, ed è bello poter pensare che anche a un’età matura possano sbocciare amori così delicati e intensi nel contempo.

Ma la trama principale del romanzo non è certo la storia d’amore, bensì le ricerche storiche di Florinda, che portano alla luce il passato doloroso di Giovanni, con il quale l’uomo non ha saputo ancora fare i conti. E anche qui l’autrice riesce con molta abilità a entrare nella psicologia maschile del personaggio.

Nunzia Gionfriddo è una cultrice di storia, oltre che di letteratura, e con questo romanzo ci svela molti eventi drammatici che sconvolsero la ex- Jugoslavia, in particolare le vicende legate a Trieste, all’Istria alla Dalmazia e a Fiume. Le violenze dell’esercito guidato da Tito non vengono sottaciute, come capita spesso nei libri di storia, e nemmeno gli esodi a cui furono costretti tutti i popoli coinvolti nella guerra. 

E questa è senz’altro la parte più coinvolgente del romanzo, per chi ama la storia, perché vi si trovano eventi e puntualizzazioni che, appunto, sui libri di storia universitari che anche io ho utilizzato, vengono sottaciuti o sminuiti. Tutti episodi e atmosfere che sono raccontate con estrema precisione da Nunzia Gionfriddo, che ha dalla sua la scrittura agile ma anche la passione storica.

Il filo rosso che unisce la storia d’amore fra Florinda e Giovanni e le vicende storiche, sta proprio nel passato dell’uomo, che ancora non sa se alcune persone a lui care siano ancora vive o meno. 

Non racconto altro, perché il libro va anche letto anche come se fosse un giallo, al quale lentamente viene trovata una soluzione. Florinda e Giovanni sono due personaggi verosimili e ben riusciti, con i quali è stato davvero piacevole prendere una cioccolata calda e sentirli raccontare la loro vita.



" Cioccolata calda per due " di Nunzia Gionfriddo, Pegasus Edition, è un romanzo di 162 pagine scritto con passione e sensibilità: lo potete trovare in versione cartacea nelle librerie e sui maggiori siti di vendita online. 







domenica 22 dicembre 2019

" L'anno dei misteri " di Marco Vichi, o del narrare storie all'interno di un giallo





" L'anno dei misteri " di Marco Vichi prende l’avvio dall’Epifania del 1969, sulle note della finale di Canzonissima con il ritornello della sigla “ zum zum zuuuum zum” che rincorre il lettore per tutto il libro. Il commissario Bordelli è a pochi mesi dalla pensione ma ha un caso insoluto che da anni lo perseguita: un assassino seriale di prostitute che, secondo i suoi calcoli, colpirà di nuovo nel mese di febbraio. A questo si aggiunge un altro caso: l’omicidio, proprio la sera dell’Epifania, di Diletta, una ragazza molto giovane, uccisa dopo essere stata violentata nel suo appartamento. 

Le pagine nelle quali Marco Vichi descrive i genitori della ragazza, anzi i nonni che hanno allevato la ragazza come se fosse figlia loro, dopo la morte della madre, sono sicuramente i più intensi di tutto il romanzo. Ma per arrivare a risolvere sia questo caso di omicidio sia quello dell’assassino di prostitute, occorrerà leggere tutto il romanzo, e quindi perdersi nelle rimembranze del commissario Bordelli, e nella gara di racconti inventati dai suoi amici durante una cena. 

D’altra parte nei romanzi di Vichi spesso l’indagine e il delitto sono il pretesto per una affascinante e affabulatoria narrazione sugli uomini e sull’Italia, in questo caso nell’anno 1969. Di traverso alle indagini del protagonista ci si mette anche la vicenda del suo amico di infanzia, che si è finto suicida per sfuggire a una cospirazione di massoni e militari che vorrebbero fare un colpo di stato, per instaurare in Italia il governo dell’esercito. E questa è la digressione più lunga e corposa che l’autore inserisce nella trama principale, dove suspense e mistero non mancano.

Lentamente, fra un racconto della seconda guerra mondiale, un incontro con la bella Eleonora e una ripetuta divagazione sui libri di Alba de Cespedes, il commissario Bordelli, con il suo ironico acume e un pizzico di fortuna, riesce a catturare sia l’assassino di prostitute sia l’assassino della giovane e bellissima Diletta. 

Altro non aggiungo per non svelare troppo, se non che il libro si era aperto con le note di Canzonissima che escono da tutti i televisori italiani, e finisce invece, solo qualche settimana dopo, con la notizia di Jan Palach che si dà fuoco a Praga: un excursus storico molto interessante soprattutto per chi in quegli anni non c’era o era troppo piccolo.



" L'anno dei misteri " di Marco Vichi, edizioni Guanda,  sono circa 400 pagine di descrizione di un'Italia che non c'è più, inframmezzate da due indagini su efferati delitti. Lo consiglio a chi ama la bella scrittura sopra tutto il resto.


Questa recensione è stata scritta originariamente per MilanoNera e infatti la trovate qui