Oggi voglio parlarvi de " La fioraia del Giambellino " , romanzo finalista all'ottava edizione del PREMIO NEBBIAGIALLA per letteratura noir e poliziesca. E’ il secondo giallo scritto da Rosa Teruzzi che ha come
protagonista il personaggio di Libera, ex libraia che per vivere confeziona
estrosi bouquet da sposa nella zona del Giambellino a Milano. A dire la verità
le protagoniste del romanzo sono tre, perché insieme alla madre Iole, eterna
figlia dei fiori allergica alle convenzioni come alla biancheria intima, e a
Vittoria, la figlia poliziotta, l’autrice ha creato una famiglia di
investigatrici tutta al femminile.
Da un ex casello ferroviario Libera ha ricavato una casa per
tutte e tre e anche la sua bottega-laboratorio, e la convivenza fra le tre
donne non è certo facile: tanto è effervescente e libertina Iole, nonostante i
quasi settant’anni, quanto riservata e pudica Libera, che è rimasta vedova
molto giovane e con la figlia ancora piccola. Tocca proprio a Vittoria mediare
fra le due, in parte perché è diventata poliziotta sulle orme del padre, e per
questo esige il rispetto della legge e delle regole (o almeno così parrebbe),
in parte perché fra le tre donne è la più pragmatica e dotata di buon senso. Infatti
è costretta più volte a richiamare all’ordine sia la nonna sia la madre che,
anche stavolta, si sono improvvisate detective dilettanti.
Nel nuovo romanzo a Libera viene
commissionata la ricerca del padre da Manuela, una sua cliente che vuole
conoscere suo padre prima di sposarsi. Questa “indagine “ riporta a galla
nell’animo di Libera ricordi dolorosi sulla morte del marito, complice il
ritrovamento di un biglietto anonimo con un appuntamento, scritto proprio nel
giorno in cui l’uomo è stato ucciso. Libera si trova quindi a dover indagare contemporaneamente
su due padri: uno scomparso, quello della sua cliente, e il padre di sua
figlia.
Tuttavia la malinconia e i dubbi che pervadono l’animo di
Libera nel romanzo sono ben diluiti in un clima scanzonato e allegro, grazie
alla presenza di Iole e dei due spasimanti di Libera: Gabriele, che del marito
era collega e migliore amico, e Furio, chef che lavora in un centro sportivo nelle
vicinanze del casello.
Le atmosfere di una Milano di periferia, deserta in un agosto
piovoso, sono un bel fondale per le avventure investigative delle tre donne,
così come le escursioni nella vicina Brianza e in Valsassina, meta privilegiata
delle vacanze montane dei milanesi qualche decennio fa.
Ma le indagini? Il giallo mantiene un suo ritmo, nonostante
le divagazioni sentimentali delle tre donne, e arriva a un finale coerente ma
assolutamente imprevedibile che lascia letteralmente a bocca aperta. E qui si
vede l’esperienza di Rosa Teruzzi, che ha lavorato come giornalista a La Notte,
e da anni è caporedattore del programma Tv Quarto
Grado.
Ma se il mistero sul padre di Manuela viene svelato, non altrettanto
avviene per le circostanze nelle quali Saverio, il marito di Libera, è stato
ucciso vent’anni prima. E questo ci fa intuire, con piacere, che presto potremo
leggere un altro romanzo giallo con le tre insolite investigatrici.
A proposito del PREMIO NEBBIAGIALLA, fra i quattro romanzi finalisti c'è anche " Il turista " di Massimo Carlotto, che ho letto l'estate scorsa e amato molto (come tutti i libri di Carlotto...) e se non l'avete ancora fatto, potete leggere la mia recensione qui
" La fioraia del Giambellino " di Rosa Teruzzi è stato appena pubblicato dalla Sonzogno ed è disponibile sia in ebook sia in versione cartacea in tutte le librerie e anche online.
Recensione scritta originariamente per MilanoNera, la potete leggere anche sul sito qui