sabato 25 maggio 2019

" Linea di sangue " di Angela Marsons, e le ombre nel passato di Kim Stone.







Nel quinto romanzo di Angela Marsons, con protagonista sempre la detective Kim Stone, troviamo una linea di sangue che unisce fra loro vittime davvero diverse. La prima è un’assistente sociale, trovata uccisa nella sua auto di lusso, la seconda una giovane ragazza tossicodipendente trovata in un bosco. In seguito si aggiunge un omicidio avvenuto alcuni mesi prima, e questa volta si tratta di un bambino ucciso durante una gita scolastica. Ma se le vittime sono così diverse tra loro, come è possibile che sia lo stesso assassino e quale può essere il motivo di questi omicidi? Kim Stone è convinta che il colpevole sia lo stesso per il modus operandi, una coltellata netta, decisa, senza tentennamenti, quasi una firma. Oltre a questa certezza, c’è il buio assoluto nelle ricerche.

Aiutata dalla sua squadra, in primis da Bryant e Dawson, la detective indaga sulla vita presente e passata delle vittime per trovare qualche collegamento fra loro, ma nonostante l’impegno non si trova alcun elemento in comune. Mentre aumentano le perplessità e il tempo scorre, Kim Stone si trova a dover affrontare due fantasmi in carne e ossa, che provengono dal suo passato: uno recente, la psichiatra psicopatica Alexandra Thorne, che lei stessa ha fatto arrestare e che si trova ancora in carcere; uno del lontano passato, la madre, rinchiusa da 28 anni in una clinica psichiatrica. Questi due personaggi consentono ad Angela Marsons di raccontarci ancora meglio il forte legame che Kim aveva con il fratellino Mickey, e l’odio per la madre che ne ha provocato la morte. 

Per chi volesse sapere come e quando la psichiatra Alexandra Thorne è entrata nella vita di Kim Stone, può andare a leggere, o rileggere, il secondo romanzo della serie “ Il gioco del male ”, (cliccando qui potete trovare la recensione sul blog), sebbene “ Linea di sangue ” possa essere letto anche da chi si accosta per la prima volta ai libri di Angela Marsons (e sono certa che poi andrà a leggere anche tutti i precedenti, perché l’autrice è bravissima e genera addiction ai suoi thriller!). Per ritornare all'antagonista psichiatra, il problema veramente grave per Kim è che Alexandra Thorne vuole rientrare nella sua vita e per farlo si serve proprio della madre della detective, che potrebbe ritornare in libertà per buona condotta. 

L’autrice è abile nel mostrarci come le ferite del passato non possono mai essere completamente chiuse, anche se sono sepolte in noi. E nello stesso tempo non ha remore nel creare due personaggi tanto sgradevoli quanto verosimili: Alex Thorne, una psichiatra folle e sadica che manipola i suoi pazienti per i suoi fini, e la madre di Kim, una donna schizofrenica e crudele che è arrivata a torturare e uccidere il proprio figlio. Kim Stone qui deve combattere da sola la sua battaglia contro queste due nemiche, coalizzate contro di lei. Ma intanto continua a indagare caparbiamente sui delitti anche quando la sua stessa vita è in pericolo.

Il caso, grazie anche all’aiuto della squadra di Kim Stone, viene risolto, e con un colpo di scena che vi lascerà davvero a bocca aperta. In quanto alle due donne terribili del suo passato, ho l’impressione che siano state neutralizzate solo temporaneamente dalla detective. L’unica certezza è che appena si finisce di leggere un thriller di Angela Marsons, si comincia ad attendere che esca il successivo, infatti la spigolosa e solitaria Kim Stone è ormai diventata una beniamina delle lettrici e dei lettori anche in Italia.


" Linea di sangue " di Angela Marsons, 380 pagine di pura adrenalina, tradotto da N. Giuliano, è pubblicato dalla Newton Compton Editore, ed è disponibile sia in versione cartacea rilegata, sia in ebook. 



Recensione scritta originariamente per MilanoNera, la potete leggere anche  qui




lunedì 20 maggio 2019

" Notte a Caracas" di Karina Sainz Borgo, o del paradiso che diventa inferno.






" Notte a Caracas ", il romanzo d’esordio di Karina Sainz Borgo, è un pugno nello stomaco, anche per il lettore che non dovesse essere a conoscenza delle vicende politiche e sociali nel Venezuela degli ultimi anni.

La giornalista, che vive da dodici anni in Spagna, ha una prosa da reporter di guerra, ma l’amore per il suo paese e la sua città d’origine, Caracas, rende il fraseggio del romanzo poetico, a tratti onirico. Adelaida, la protagonista, è una giovane editor che è sempre vissuta con la madre, e tutto il romanzo è un’epopea al femminile. Donne che hanno attraversato l’Oceano, partendo dall’Europa per raggiungere una terra che avrebbe consentito loro di vivere in agiatezza; donne rimaste vedove, prima o dopo l’emigrazione; donne lasciate dai loro uomini, come Adelaida e sua madre; donne sole e solitarie come le zie della protagonista, Amelia e Clara, o le vicine di casa Julia e Aurora.

E donne anche le virago grasse e malvestite del Fronte Rivoluzionario, che occupano l’appartamento di Adelaida, distruggendo i pochi oggetti, di valore affettivo più che reale, conservati da lei e dalla madre: libri, un servizio di piatti, il computer, tutti i mobili.

Sembrava una donna che abitasse una frontiera perpetua: né venezuelana né spagnola; né bella né brutta; né giovane né vecchia. Aurora Peralta scontava la maledizione di chi nasce troppo presto in un luogo e arriva troppo tardi in quello successivo.

“ Notte a Caracas ” è la cronistoria passata, presente e futura di una perpetua lotta di poveri contro poveri; di scatolette di tonno accumulate negli anni in previsione di un ennesimo saccheggio; di razioni di pasta e di farina destinate ai più bisognosi, e rivendute invece ai più ricchi al mercato nero. Karina Sainz Borgo ci mostra la dignità, l’orgoglio, la compassione come se fossero spine rimaste nella carne dei sopravvissuti, che vanno strappate a forza per continuare a resistere. 

Ogni scena del romanzo scaraventa in faccia al lettore il contrasto fra un Paese ricco, dove chi arriva dall’Europa può trovare un lavoro e vivere nel benessere, e lo stesso Paese impoverito, perché quella ricchezza viene utilizzata per arrivare al potere e scatenare la guerra civile contro chi, di volta in volta, si definisce nemico del popolo e affamatore. Una calma apparente che dura per anni, ma sotto la quale un vulcano è pronto a esplodere ciclicamente, scatenandosi in un clima di terrore dove nessuno è più al sicuro. Pagine che appaiono come fotografie che potrebbero trasformarsi in una sceneggiatura per un film. 

Difficile, o superfluo, prendere posizione per questo o quel partito o dittatore. Con l’autrice si sta dalla parte degli oppressi, di chi ha attraversato il mare dall’Europa per arrivare in America (nessuno dice mai America Latina) e di chi ha sempre meno diritti degli altri solo perché ha la pelle più scura.

“ Notte a Caracas “ è un romanzo-verità magnificamente scritto, e ottimamente tradotto da Federica Niola, che suscita nel lettore angoscia e interrogativi, forse anche paura che analoghe svolte storiche  possano accadere nella nostra cara vecchia Europa. 



" Notte a Caracas " di Karina Sainz Borgo, edizione Einaudi Stile Libero Big, è un libro che in 200 pagine condensa la storia di una nazione e di un popolo. Disponibile sia in cartaceo sia in ebook.