martedì 31 marzo 2020

" La misura del tempo " e di come il tempo non modifica le persone di Gianrico Carofiglio.








L'avvocato Guerrieri è un uomo stanco, in quest'ultimo romanzo di Gianrico Carofiglio, " La misura del tempo ".  Un "avvocato anziano", tanto da essere invitato a dare una lectio magistralis ai giovani che hanno scelto la carriera di giudice.  L'abitudine, le solite facce in tribunale, eppure ecco che avviene qualcosa che sconvolge il tranquillo tran-tran del protagonista.

Emerge dal suo lontano passato una donna, con la quale Guerrieri aveva avuto una breve relazione poco dopo la laurea. Una donna un pochino più grande di lui, che come misteriosamente era entrata nella sua vita, altrettanto misteriosamente ne era uscita. 

Ora Lorenza è lì, nel suo studio, per chiedere aiuto: suo figlio è stato condannato in primo grado per omicidio colposo, e l'avvocato che l'ha difeso è improvvisamente morto.

Nel romanzo si alternano quindi capitoli nei quali Guerrieri ritorna a quell'estate in cui frequentò Lorenza, e capitoli dove viene spiegata la preparazione al processo per l'appello di suo figlio. Il ragazzo ha possibilità di essere scarcerato o è veramente colpevole?

Secondo Guerrieri le prove sono contro di lui, ma piano piano ci si accorge che l'indagine è stata condotta in modo sciatto e prevenuto contro il ragazzo, e che non si sono ascoltati dei testimoni importanti. 

I capitoli dedicati alla preparazione e poi al processo sono davvero istruttivi e ben scritti per chi non ha ben chiaro come funziona l'iter processuale in Italia, senza annoiare il lettore. 

Ma Federico sarà dichiarato di nuovo colpevole o Guerrieri riuscirà a provare la sua innocenza? Per saperlo dovete leggere l'ultimo romanzo di Gianrico Carofiglio, come al solito una certezza per tutti i suoi fan (e le sue fan...).



" La misura del tempo " di Gianrico Carofiglio, edizioni Einaudi, è un legal thriller ben costruito, profumato dall'acqua del mare di Bari, ed è candidato al Premio Strega.










sabato 7 marzo 2020

“Che cosa hai fatto, Lizzie Borden?” di Sarah Schmidt, o della famiglia perfetta.








" Che cosa hai fatto, Lizzie Borden? " il libro di Sarah Schmidt, è ambientato a Fall River, nel Massachusetts nel 1892, e può ben essere definito un “cold case”. Proprio in una calda giornata di agosto un urlo attira l’attenzione di tutto il piccolo paese: si tratta della protagonista del romanzo Lizzie Borden, che ha ritrovato suo padre ucciso nel salotto di casa, con la testa frantumata da colpi di ascia. Quando arrivano i primi vicini e i poliziotti, si scopre che anche la moglie del padre, e matrigna di Lizzie, è stata uccisa nello stesso modo.

Ovviamente nessuno può sospettare Lizzie di quel duplice crimine orrendo, anche perché a tutti pare una figlia devota e affezionata a tutta la famiglia. Nemmeno la sorella Emma può essere incolpata, che in quei giorni era a casa di un’amica.

Eppure Sarah Schmidt fa parlare ciascuno dei personaggi, e fra questi anche lo zio, fratello della prima moglie del morto, e Benjamin, un ragazzo di strada da lui assoldato per compiere proprio quel crimine. Ma chi è allora il colpevole? Qualcuno della famiglia, o Benjamin, un ragazzo che vive alla ventura e odia talmente il padre da tornare a casa apposta per ucciderlo?

In fondo all’autrice interessa di più mostrare le ipocrisie di una famiglia che pare amorevole ma dove tutti hanno segreti. Un padre che permette alla figlia Lizzie il famoso “viaggio in Europa” di parecchie settimane, ma poi si lamenta del prezzo del montone (che pare essere l’unico alimento esistente in casa, oltre ai dolci). 

Nello stesso tempo il padre impedisce a Emma di farsi una famiglia, anche se qui c’è sempre lo zampino di Lizzie, che è legata alla sorella da un affetto morboso. Interessanti anche le figure di Amby, la matrigna, e di Bridget, la giovane domestica irlandese fatta venire da Cork, che accumula risparmi per andarsene da quella casa.

In sostanza un romanzo che sta a metà fra il noir e il gotico, e permette di vedere quanta sporcizia si nasconda sotto i tappeti delle migliori famiglie.

Lo stile, che alterna le voci narranti dei vari personaggi, ci lascia fino in fondo con il dubbio che la vera colpevole sia Lizzie, (che in realtà viene assolta). E solo Benjamin, il senza casa, il patricida, aprirà finalmente gli occhi a Emma.

“ Che cosa hai fatto, Lizzie Borden? ” edizioni PIEMME, è un romanzo che può piacere molto a chi ama sia i romanzi in costume sia i noir, ma soprattutto a chi si lascia catturare dall’anima nera degli assassini. Lo stile di Sarah Schmidt è sicuramente interessante, e a volte pare di sentire il sapore delle pere o della marmellata sulle labbra, proprio come i personaggi del libro. Il libro è disponibile sia in cartaceo sia in ebook.