domenica 12 dicembre 2021

“ IL BABY KILLER DELLA BANDA DELLA MAGLIANA” di MASSIMO LUGLI e ANTONIO DEL GRECO, o di come si diventa un killer.

 




Il nuovo romanzo della coppia Lugli - Del Greco è il racconto dell’evoluzione, o meglio involuzione, di Luigi Morani, detto er Fringuello. Un giovane della borghesia bene pariolina, figlio di un chirurgo estetico e di una madre che si gode la vita. Gli autori ce lo presentano subito sul teatro del primo omicidio, a soli sedici anni. Luigi, chiamato anche Gigi, appartiene a un gruppo armato di estrema destra e deve uccidere un avvocato fuori di casa sua. Peccato che sbagli bersaglio, ma viene comunque arrestato e per lui si spalanca prima il carcere minorile di Casal del Marmo e poi il carcere di Rebibbia, dopo un passaggio veloce a Regina Coeli.

Una delle particolarità interessanti di questo libro è senz’altro vedere come nel carcere un giovane-bene finisce per diventare un vero delinquente, in seguito alle amicizie che stringe lì dentro. 

Grazie a Morani, impariamo tutto il gergo del carcere, che è diverso dal romanesco vernacolare, e ci rendiamo conto che per sopravvivere, lui che è un “pischello” nonostante sia stato condannato per omicidio, deve per forza accettare la protezione di chi è più forte.

La scansione temporale del romanzo è duplice: da una parte abbiamo i capitoli nei quali vediamo l’ascesa di Morani da baby-killer di estrema destra, a killer a sangue freddo nella banda della Magliana.

Dall’altra abbiamo i capitoli nei quali, a distanza di anni, Tommaso Elleni, nostra vecchia conoscenza dai romanzi precedenti, cerca di incastrare Morani. E’ interessante la figura di Elleni, alter ego di Antonio del Greco, perché in questo libro è al suo primo incarico a Roma a capo dell’unità omicidi. Arrivato da Milano, non impiegherà molto tempo a capire come funzionano le cose, anche se dovrà gestire una situazione personale ambigua con la bellissima ispettrice Angela Blasi.

Marco Scalesi, invece, cronista di nera alla Repubblica, è l’alter ego di Massimo Lugli, e sarà utile, con i suoi articoli, nelle indagini su Luigi Morani.

Un libro con un tasso adrenalinico notevole, con vari colpi di scena e un finale che lascia il lettore a bocca aperta. Consigliata la lettura, come per tutti i libri scritti dalla collaudata coppia Lugli - Del Greco



" Il baby killer della Banda della Magliana" di Massimo Lugli e Antonio del Greco, edizioni Newton Compton, è un romanzo avvincente di 384 pagine, disponibile sia in cartaceo sia in ebook.


venerdì 3 dicembre 2021

RECENSIONE " NON DEVI DIRLO A NESSUNO " di Riccardo Gazzaniga, ovvero un giallo ambientato nei fantastici anni '80.

 










"Non devi dirlo a nessuno" di Riccardo Gazzaniga oltre a essere un giallo ben strutturato e avvincente, è anche un bel romanzo di formazione. La voce narrante, infatti, è quella di Luca, un tredicenne che passa le sue vacanze estive a Lamon, paesino delle montagne bellunesi. La descrizione del paesino ci fa comprendere da subito l’amore dell’autore per questa località, dove lui stesso ha passato le vacanze da ragazzino.

Le giornate di Luca sono scandite da giri in bicicletta con il fratellino più piccolo, Giorgio, e dalle partitelle a calcio serali. L’autore è molto abile nel farci entrare nel piccolo mondo di Luca, alle prese con i primi stimoli sessuali, l’attrazione verso le sue coetanee, le amicizie estive, ma anche la difficoltà a comprendere i problemi della madre e del padre. 

Il padre di Luca e Giorgio è un magistrato, e Luca ancora non ha compreso perché alcuni anni prima avevano dei poliziotti a sorvegliare le loro vite. Non parlando dei problemi di sicurezza né del suo lavoro in generale, il padre è convinto di proteggere i due ragazzini. Luca e Giorgio, per ora, hanno come unico spauracchio la figura di un mostro che credono abiti nel bosco dietro casa loro, forse una figura mitologica, forse il matto del paese, che vive lì nascosto da anni. 

E’ bello vivere quell’estate degli anni ottanta insieme a questi ragazzini, e Riccardo Gazzaniga ci lascia immergere in quell’atmosfera inondando letteralmente le pagine di avvenimenti sportivi, canzoni, gelati, tutto quello che può farci assaggiare quell’estate insieme a loro. Una sera però, Luca incrocia in bicicletta un’auto con una persona sospetta, che si aggira attorno a casa loro. Piuttosto che parlarne con il padre, sempre impegnato nel lavoro, o con la madre, distratta da altri impegni, Luca racconta al suo gruppo di amici di questo fatto.

Insieme decidono di dare la caccia a questa persona sconosciuta, cercando l’auto nel paesino. Nel frattempo Luca si è intrufolato nello studio del padre e ha cercato fra le sue carte le risposte che nessuno gli dà. Scopre così che un delinquente, che suo padre aveva fatto arrestare, è evaso. A questo punto non può essere che quell’uomo che ha incrociato qualche sera prima, arrivato fin lì per vendicarsi. Qui la vicenda diventa d’un tratto drammatica e coinvolge tutta la banda di ragazzini. Non aggiungo altro perché con quanto avviene la vita di Luca e Giorgio cambierà completamente, e quella sarà un’estate che non potranno dimenticare.

Complimenti all’autore, che ha saputo unire le due componenti del libro, quella gialla tout court e quella del romanzo di formazione, in modo armonico, e il libro si legge con passione e un pizzico di nostalgia per quei fantastici anni ottanta. 


" Non devi dirlo a nessuno " di Riccardo Gazzaniga, edito da Rizzoli, è un bel romanzo di 320 pagine, disponibile in cartaceo e in ebook.







venerdì 19 novembre 2021

RECENSIONE “ LA DAMA VERDE “ di KAREN SANDER, UN NOIR TRA LE BRUGHIERE SCOZZESI.

 






Una ragazza trasandata, con i capelli biondi e le lentiggini, bussa alla porta di Susan McFarland. Alla donna pare impossibile trovarsi di fronte Madelin, sua figlia, scomparsa ben dieci anni prima e che lei dava ormai per morta. Pensa allora che Madelin sia riuscita a sfuggire al suo carceriere e a ritrovare la strada di casa.

Susan chiama la polizia e lascia la ragazza con una psicologa, per andare a comprare tutti i cibi preferiti da Madelin. Ma, quando ritorna a casa, le si presenta una scena agghiacciante: Madelin è scomparsa di nuovo; suo marito (che non è il padre di Madelin) è stato accoltellato in cucina e la figlia più piccola, Harper, non riesce più a parlare a causa dello shock che ha subito. 

L’ispettore Tom Pine, che aveva indagato sul caso di Madelin dieci anni prima, e si era sempre mantenuto in contatto con la sua famiglia, inizia le ricerche insieme alla collega Kate Fincher. 

Madelin è fuggita da sola o è stata rapita di nuovo dall’uomo che l’ha tenuta segregata per tutti questi anni? E’ stato lui a ferire gravemente il marito di Susan quando è stato scoperto in casa? 

Karen Sander ha ambientato questo thriller psicologico fra Edimburgo e le Highlands, fino all’isola di Skye, e ha dato un tocco sovrannaturale all’ambiente scozzese con la presenza di figure mitologiche che aiutano Madelin nella fuga.

Il suo romanzo si legge in poche ore per arrivare alla fine e scoprire il bandolo della matassa che è molto intricata. L’autrice è stata molto abile nel mantenere le carte coperte fino all’ultimo, con una serie di colpi di scena davvero impossibili da intuire.

Congeniale all’adrenalina che scorre in ogni pagina, è l’atmosfera magica dedicata alla fuga di Madelin nelle Highlands e sicuramente adatta a questo thriller molto ben costruito.

E la dama verde del titolo? Lascio ai lettori la curiosità del personaggio da scoprire, perché si trova proprio nelle ultime pagine del romanzo. Da leggere.




" La dama verde " di Karen Sander, tradotto da Lucia Ferrantini, edito da Giunti, è disponibile sia in brossura sia in ebook.




martedì 19 ottobre 2021

RECENSIONE " UN FUOCO CHE BRUCIA LENTO " di Paula Hawkins, un thriller psicologico lungo le rive del Tamigi.





Il nuovo romanzo di Paula Hawkins, "Un fuoco che brucia lento",  parte dall’omicidio di un giovane che viene ritrovato assassinato sulla sua barca galleggiante, ancorata a Regent’s Canal a Londra. L’autrice ci fa conoscere subito tre sospettate: Laura, una ragazza con la quale Daniel ha passato l’ultima notte; Miriam, una donna che ha la barca ancorata vicina a quella del morto, e Carla, la zia di Daniel.

Tutte e tre le donne sono state profondamente ferite nella loro vita: Laura ha subito un incidente stradale da ragazzina, mentre rientrava in bici a casa sua; Miriam è stata rapita da uno stupratore e si è salvata fuggendo; Carla ha perso il suo bambino di tre anni.

La bravura dell’autrice è nel farci procedere nelle indagini e, contemporaneamente, raccontarci poco per volta nei dettagli come sono state ferite le tre donne. Le ferite che hanno dentro di loro sono tanto profonde perché, nel caso di Laura e Carla, sono coinvolti dei famigliari. 

Miriam, invece, si sente una sopravvissuta, ma è una donna a cui nessuno dona uno sguardo, è una donna invisibile. Ha narrato la sua vicenda in un memoir, che ha poi dato da leggere a Theo, che è l’ex-marito di Carla. Theo, che è ancora innamorato di sua moglie, ha approfittato del manoscritto di Miriam per trarne un libro giallo che ha avuto un grandissimo successo. O almeno questo è quanto afferma Miriam.

Ai lettori è dato di scoprire chi dei due abbia ragione, perché i capitoli del romanzo sono inframmezzati dai capitoli de “La fuggitiva”, il romanzo di Theo. Quindi è possibile confrontare quel libro con la vicenda personale di Miriam, che scopriamo poco a poco.

Poi c’è un altro personaggio importante che è Angela, sorella di Carla e madre di Daniel, che da Carla e Theo è ritenuta responsabile della morte del loro bambino.

Insomma un romanzo a più facce, dove l’introspezione psicologica è davvero notevole e i personaggi sono molto ben caratterizzati. La tensione che pervade il libro è davvero unica, e si desidera arrivare alla fine per comprendere veramente non solo chi è l’omicida, ma anche chi ha detto la verità e chi ha mentito raccontando la sua vita. E l’autrice è abile nel farci immedesimare in ogni personaggio, anche quando siamo certi di chi sia il colpevole.


" Un fuoco che brucia lento " di Paula Hawkins, edizioni PIEMME, tradotto da Barbara Potteri, è lungo 320 pagine nella versione cartacea, ma sono disponibili anche la versione ebook e audiolibro.







giovedì 29 luglio 2021

RECENSIONE " SPARIRE A BUENOS AIRES" di Eloisa Diaz, e l'Argentina dei desaparecidos.

 




Eloisa Diaz ci presenta due romanzi: uno ambientato durante  le vicende dei desaparecidos nel 1981, l’altro durante la crisi economica del 2001, sempre  in Argentina.  A fare da filo conduttore fra i capitoli alternati fra le due epoche sono l’ispettore Joaquin Alzada e la moglie Paula. Anche loro hanno avuto dei familiari fra i desaparecidos, ma Alzada, in tutti quegli anni, ha mantenuto un profilo basso, non si è mai schierato. Il protagonista non è cieco, crede che l’Argentina nel 2001 sia sull’orlo del burrone per l’ennesima volta. Sarà proprio il senso della tragedia imminente che lo porta a ricordare gli anni della dittatura. E poi una sparizione, ancora nel 2001, di una giovane donna, di famiglia ricca e famosa.

C’è uno specchiarsi di Alzada nel giovane poliziotto che perse due familiari sotto la dittatura, e che ora non vuole più tirarsi indietro. Sente che la sparizione della ragazza assomiglia alla sparizione di tanti giovani negli anni ottanta, anche se le motivazioni sono diverse.

L’autrice non lascia nulla all’immaginazione del lettore: quando ci guida nel palazzo del terrore, dove i desaparecidos venivano interrogati e torturati, pare di sentire le loro urla disumane fra le righe.

E nemmeno quando narra le vicende del 2001 alleggerisce il racconto: l’ipocrisia, la violenza, l’impossibilità di prelevare i propri soldi dai bancomat: pare proprio il preludio di una nuova dittatura.

E Joaquin Alzada, che aspetta di andare in pensione per dedicarsi ai suoi amati libri su Montalbano, deve invece fare i conti con il passato e con il presente. Grazie a lui impariamo a conoscere Buenos Aires nel 1981 e nel 2001, incontrando anche i vari colleghi e superiori di Alzada.

Nello stesso tempo lui si deve confrontare con il nipote Sorolla, cresciuto come un figlio da lui e Paula. Sorolla lo rimprovera perché non prende partito, perché non scende in piazza a manifestare come gli altri argentini. La sequenza in cui zio e nipote si incamminano verso la manifestazione, è uno dei punti più toccanti e veritieri del romanzo.

L’autrice ci fa entrare nell’animo di Joaquin Alzada, ma non lo giudica. Lei, che è figlia di argentini ma è sempre vissuta all’estero, lascia trasparire ovunque un grande amore per la sua terra e una empatia straordinaria verso il suo popolo.

Un romanzo che non è semplicemente un giallo – e già sarebbe una novità un giallo ambientato a Buenos Aires – ma piuttosto un’immersione in un Paese che non ha ancora trovato la sua identità. 



" Sparire a Buenos Aires " di Eloisa Diaz, tradotto da Annalisa Carena, un romanzo bellissimo di 300 pagine disponibile sia in ebook sia in cartaceo.




mercoledì 14 luglio 2021

RECENSIONE " IL MANOSCRITTO " DI STEFANIA CONVALLE, E LE MAGICHE ATMOSFERE DI TRIESTE.

 




Leggendo il nuovo romanzo di Stefania Convalle, mi è capitata la stessa sensazione che ho provato con le altre sue opere. Da una parte, infatti, vorrei finirlo subito per sciogliere i nodi dell’intreccio – che qui è piuttosto complesso -; dall’altra parte centellino le pagine per rimanere immersa in una bellissima atmosfera.  E ne “Il manoscritto” l’atmosfera è data dalla bellissima città di Trieste, dove si svolge la vicenda, e che ora mi sembra di conoscere anche se non ci sono mai stata.

Trieste è più di uno sfondo, è il quarto personaggio del romanzo, e nelle sue vie e nei suoi locali si incontrano, e si scontrano, gli altri tre personaggi umani: Emilia, Amedeo e Claudio. 

Incontriamo per prima Emilia, che è una talent scout che scopre scrittori e lavora per varie case editrici importanti a Milano. Dopo una storia d’amore esaurita, a cui la stessa Emilia pone fine, decide d’impulso di trasferirsi a Trieste. Lì possiede una casa, ereditata da una quasi zia, che la ospitava in vacanza da bambina. Questo particolare è autobiografico, e si intuisce la gioia provata dall’autrice in quegli anni.

Ora quella casa è un rifugio, un punto di partenza per ricominciare, dato che Emilia per lavorare ha solo bisogno di un pc, e quindi può farlo anche a Trieste. La casa però necessita di restauro: Emilia si affida a un’agenzia che le manda un falegname tutto fare, mentre lei si trasferisce in hotel. Alla fine dei lavori, l’incaricato, Amedeo, accoglie Emilia nella casa, dove ha eseguito tutti i lavori secondo le sue richieste.

Complice un appuntamento quella sera stessa, fra Emilia e Amedeo nasce l’attrazione, anche se Amedeo è un tipo misterioso.  E misteriosa è anche la busta che Amedeo dice di aver trovato sotto una lista di parquet. Amedeo insiste perché Emilia la apra, ma Emilia decide di restituirla all’inquilino che l’aveva preceduta.

Parlando dei tre personaggi nel romanzo, ho omesso di raccontare della vicina di casa di Emilia, una donna molto anziana che si ricorda di lei da bambina. Subito Emilia fa amicizia con lei, attratta dalla sua saggezza. E questa donna giocherà un ruolo importante nelle scelte di Emilia.

Emilia poi incontra Claudio per restituirgli la busta nascosta sotto il parquet. E anche qui scatta un feeling particolare fra i due, anche se Emilia sa di essere innamorata di Amedeo. 

Non vado oltre perché la busta misteriosa, che contiene il manoscritto del titolo, sarà la chiave per aprire i cuori di tutti e tre i protagonisti e condurli sulla strada giusta. 

Un romanzo che, nonostante alcuni punti dolorosi, è delicato come una carezza sul cuore. Stefania Convalle ha fatto centro un’altra volta!


Potete trovare "IL MANOSCRITTO " nelle librerie fisiche e virtuali, oppure richiederlo direttamente alla Casa Editrice Convalle. 

giovedì 10 giugno 2021

RECENSIONE " E VERRA' UN ALTRO INVERNO " di MASSIMO CARLOTTO, UN NOIR CHE SOVVERTE LE REGOLE.

 




In questo nuovo romanzo di Massimo Carlotto assistiamo a un capovolgimento dell’ambientazione a cui eravamo abituati con i suoi libri. I protagonisti di questo noir sono tutte persone perbene. In “ E verrà un altro inverno “ non ci sono delinquenti, a parte il Righetti, detto Riga, che però è una mezza tacca. Il suo ruolo, infatti, sarà solo quello di fornire una pistola che servirà a uccidere. 

I protagonisti di questo romanzo sono invece gente “normale”, perbene, che nelle varie classi sociali sente l’orgoglio di vivere in una valle dove “i problemi vanno sistemati fra di noi.” 

L’unico che non appartiene al sistema è Bruno Manera, ricchissimo imprenditore edile che, rimasto vedovo a 50 anni, ha sposato in seconde nozze Federica Pesenti, che di anni ne ha 35. E proprio per farla contenta Bruno Manera si trasferisce dalla città a quel microcosmo valligiano, dove rimarrà per sempre un “foresto”. E si sa che la gente che viene da fuori non può aver fatto tutti quei soldi in modo onesto.

Alla base della piramide sociale ci sono Robi e Michi Vardanega, due cugini che hanno sposato le sorelle Sabrina e Alessia. Entrambi sono rimasti disoccupati ma non hanno intenzione di andare a cercare lavoro fuori dalla valle, quasi fosse un disonore. 

Bruno Manera diventa il bersaglio delle loro frustrazioni e miserie, finché non si intromette Manlio Giavazzi. Quest’ultimo, guardia giurata della banca principale del paese, dal suo punto di vista privilegiato della piazza, osserva e sa tutto di tutti: pettegolezzi, affari, tradimenti. E’ lui stesso ad andare da Bruno Manera con la promessa di dargli protezione dai due cugini Vardanega. 

Da questo punto in poi si scatena una serie di crimini, falsità, giochi pericolosi che, come sempre con i libri di Massimo Carlotto, non lasciano un attimo di tregua.

Nell’insieme le donne si dimostrano più furbe e coraggiose degli uomini, in particolare Federica Pesenti e le due sorelle Sabrina e Alessia. 

Ma non si creda che, dopo una serie di crimini, colpi di scena e strategie criminali poste in essere, qualcosa cambi nel piccolo paese della valle.

Con perfetta circolarità, le brave persone tornano a essere le stesse brave persone che erano all’inizio del romanzo. E l’inverno che verrà sarà uguale a tutti gli altri inverni. 

Romanzo imperdibile per tutti i fan di Massimo Carlotto e per chi vuol leggere un noir che sovverte tutte le regole.



" E verrà un altro inverno " di Massimo Carlotto, edizioni Rizzoli, 350 pagine da leggere sia in versione cartacea sia in ebook.






sabato 17 aprile 2021

" Later " di Stephen King, e l'adolescenza di un ragazzo "diverso" dagli altri.






In questo romanzo Stephen King si occupa di uno dei temi in cui, secondo me, riesce al meglio: l’adolescenza. “Later” racconta la crescita e la maturazione di un bambino, Jamie, che ha una dote particolare: riesce a vedere e comunicare con le anime dei morti al momento della loro dipartita. La madre Tia gli impone di non parlare mai con nessuno di questo “dono”, perché non verrebbe compreso. Tia è un’agente letteraria e ho l’impressione che l’autore si sia divertito parecchio a creare questo personaggio, magari ispirandosi alla sua stessa agente, alla quale il romanzo è dedicato.

Tia è una madre single che ha rilevato l’agenzia letteraria del fratello quando questi si è ammalato di demenza precoce. A quel punto Tia ha dovuto farlo ricoverare in una clinica privata, anzi in varie cliniche a seconda dell’andamento delle sue finanze.

All’inizio del romanzo, infatti, Tia vive con il figlio in un lussuoso appartamento in una delle più belle zone di New York e ha anche un appartamento che gli serve come ufficio per l’agenzia letteraria. Ma l’incauto investimento delle finanze sue e di suo fratello in una società truffaldina, causerà la perdita di tutti i suoi risparmi. Tia e Jamie saranno costretti a lasciare l’appartamento e l’ufficio, e a spostare lo zio in una clinica assai meno costosa. 

Sarà proprio Jamie, con il suo dono speciale, a salvare la madre dalla bancarotta quando il suo principale cliente, uno scrittore di saghe, muore improvvisamente d’infarto.

Altro personaggio importante del romanzo è Liz, la compagna di Tia, e King è molto abile nel mostrare il rapporto che si crea fra lei e Jamie quando Liz va a vivere da loro. Purtroppo il personaggio di Liz è in lotta fra il bene e il male, e a farne le spese per molti anni sarà proprio Jamie.

Anche se il protagonista ripete spesso “questo è un romanzo dell’orrore”, come in tutti i libri di King le tematiche che entrano in gioco, oltre all’eterno opporsi fra bene e male, sono parecchie, per esempio l’abuso di droga e di alcol, il rapporto fra madre e figlio, le relazioni fra scrittori e agenti letterari (almeno negli USA). 


“Later” è tradotto da Luca Briasco e ha meno pagine rispetto ai soliti libri di Stephen King (circa 300), ma sicuramente è un romanzo da non sottovalutare. E i colpi di scena non mancano, anche quello finale che ci svela chi è il padre di Jamie.


sabato 27 marzo 2021

" Lo specchio macchiato dal tempo " di Stefania Convalle, quando realtà e fantasia coincidono.

 






Ho centellinato le pagine di "Lo specchio macchiato dal tempo" di Stefania Convalle, come faccio sempre con i libri che so in anticipo che mi piaceranno. Sono entrata in punta di piedi nella vita dei personaggi: Alice, Minerva, Vittoria e tutti gli altri. Perché è così che Stefania Convalle ci fa conoscere i suoi personaggi, capitolo dopo capitolo, con profondità introspettiva e leggerezza insieme.

In questo modo, dato che non conosciamo i personaggi fino in fondo dall’inizio (e nemmeno loro conoscono se stessi veramente), si crea un mistero attorno a loro e alle loro vicende.

Alice è una cameriera, non possiede un cellulare ma la notte scrive a macchina (e non sappiamo cosa). Conosce Vittoria, una cliente assidua del ristorante dove lavora, e subito prova per lei affetto, senza sapere nulla della sua vita. Vittoria giocherà un ruolo importantissimo nella vita di Alice, per poi apparentemente sparire nel nulla.

Poi c’è Minerva, detta Minnie, un’attrice che sta interpretando un ruolo in un film che si sta girando, e questo ruolo sembra essere proprio la vita di Alice. Quando le due donne si incontreranno fortunosamente, la realtà e la fantasia della sceneggiatura del film si mischieranno, e il lettore si ritrova di fronte a una matassa un po’ ingarbugliata.

Con grande maestria l’autrice scioglie davanti ai nostri occhi tutti i nodi, e in modo assai verosimile. Così ci lascia meditare, capitolo dopo capitolo, sul senso della vita e sulla possibilità che ciascuno di noi possiede di cambiare il proprio destino.

Come in uno specchio macchiato dal tempo, Alice, Minnie e Vittoria riescono a vedere il proprio passato e scoprono che si può porre rimedio ai propri errori e intanto continuare a vivere in una Milano romantica che fa da contraltare a tutti i personaggi. 

Lungo tutto il romanzo scorre il filo rosso della maternità, a volte rifiutata, a volte cercata a ogni costo, più spesso una maternità che nasce fra persone che non hanno legami di sangue.

Stefania Convalle ci consegna un libro dal quale è difficile staccarsi, perché si ritrova un pizzico di noi stessi in ciascuno dei personaggi, che alla fine rimangono come persone in carne e ossa nei nostri pensieri.


“ Lo specchio macchiato dal tempo “ di Stefania Convalle, Edizioni Convalle, lo potete trovare in edizione cartacea dal sito della casa editrice o su IBS.



domenica 7 marzo 2021

" Una giornata di nebbia a Milano " di Enrico Vanzina, e la nostalgia letteraria per ogni lettore.

 




Il protagonista di "Una giornata di nebbia a Milano" è Luca Restelli. Anzi, i protagonisti sono due, perché c’è anche Finnekans (omaggio a Joyce); dietro questo pseudonimo l’autore ha celato Andrea G. Pinketts. 

E’ proprio lo scrittore milanese, prematuramente scomparso, a fare e disfare il caso. Perché di omicidio si tratta e l’assurdo è che il giornalista che deve scriverci un articolo è proprio il figlio della vittima. Giovanni Rastelli, anni sessantasei, morto ammazzato con 3 colpi di pistola in una giornata di nebbia in corso Vercelli. La nebbia a Milano, una rarità, ormai.

Il lettore si diverte molto, nonostante si tratti di un giallo con tutti i crismi, a seguire questa strana coppia di investigatori: l’uno con il padre ammazzato e la madre ritenuta colpevole, l’altro che ci trascina fra i più famosi autori di capolavori noir e non solo. 

E’ un libro molto colto, questo romanzo giallo di Enrico Vanzina, ma nel senso migliore del termine. Chi sa riconoscere tutti i riferimenti letterari sorride; chi non ha letto tutti i libri nominati da Finnekans prende nota per leggerli, finalmente.

E le suggestioni non sono solo letterarie, ma anche cinefile: la fidanzata di Luca, Valentina, insegna storia del cinema, e per spiegare l’amore tira in ballo niente meno che “ L’avventura “ di Michelangelo Antonioni. 

Così fra suggestioni cine-letterarie e girovagare nei locali preferiti da Finnekans alias Pinketts, non si riesce a capire se la madre di Luca sia veramente colpevole (esiste una testimone oculare) né perché avrebbe ucciso il padre.

Nel frattempo, come in tutte le migliori famiglie, Luca scopre che né suo padre né sua madre erano felici ed entrambi avevano i loro piccoli (o grandi) segreti.

Alla fine sarà proprio Finnekans a offrire a Luca la soluzione, o una delle soluzioni, perché la letteratura è a volte più vera della realtà.

Ma qui mi fermo e consiglio di leggere questo romanzo a chi ama la bella scrittura, a chi ha nostalgia di Milano con la nebbia e a chi ama Pinketts.



" Una giornata di nebbia a Milano " di Enrico Vanzina, 208 pagine godibilissime anche da chi non legge gialli, edizioni HarperCollins in brossura o ebook.



Recensione scritta originariamente per MilanoNera e infatti la trovate anche  qui:







lunedì 22 febbraio 2021

"Autobiografia di Petra Delicado " di Alicia Gimenez- Bartlett, ovvero la vita di un personaggio di carta.

 




Questo nuovo romanzo della Bartlett, come si intuisce dal titolo, non è un giallo ma proprio l’autobiografia del personaggio Petra Delicado. L’autrice comincia con il raccontarci della famiglia di Petra, che ha due sorelle molto diverse da lei, un padre di sinistra e una madre conservatrice. 

Mi sono molto immedesimata nella giovanissima Petra, perché è andata a scuola dalle suore in una classe femminile, proprio come la sottoscritta. Anche lei, come me, mal sopporta la disciplina, le messe obbligatorie e tutto il corollario di una scuola religiosa, ma non ne viene mai espulsa perché ha ottimi voti. 

Un altro fattore che influenza l’infanzia e l’adolescenza di Petra è il potere politico ancora in mano a Franco. Solo quando si iscriverà all’università, Petra si troverà a osteggiare il regime insieme agli altri studenti. E proprio durante una manifestazione conosce il suo primo marito Hugo. Già dal rapporto con Hugo si intuisce il carattere apparentemente ribelle, in pratica facilmente manipolabile di Petra. 

Infatti Hugo la convince a lasciare la facoltà di lettere e filosofia, che non porta a sbocchi lavorativi secondo lui, per farla iscrivere a giurisprudenza come lui. Il tutto per costituire un futuro insieme, che si rivelerà poi consistere nell’avere in coppia uno studio d’avvocatura di successo. 

Ben presto Petra capisce che il matrimonio per Hugo non è altro che lavoro, lavoro e ancora lavoro, e l’amore per lui scompare. Dopo averlo tradito un paio di volte, Petra comprende di rivolere la sua liberà e di odiare il lavoro di avvocata.

E’ interessante come la Bartlett riesca a rappresentare al meglio le varie fasi di un matrimonio fra due persone che non avrebbero dovuto sposarsi tra loro. Petra non cade nel vittimismo, anzi ci sono alcune pagine davvero divertenti nelle quali descrive i suoi improbabili amanti.

Chiuso il capitolo del matrimonio con Hugo, Petra si trova a dover scegliere cosa fare anche della sua vita professionale. Dopo aver ascoltato alcuni poliziotti che conversano fra loro sulla loro attività, Petra comincia a pensare a una carriera nella polizia. Si iscrive quindi al corso per entrare in polizia, che dura tre anni e si svolge in un piccolo paese, e dove ci sono solo 7 donne e tutti gli altri sono uomini, 

La parte del corso è molto interessante, anche perché ci si stupisce di come Petra, refrattaria alla disciplina delle monache, riesca a seguire la disciplina militare. 

Chi ha letto i libri con protagonista Petra Delicado, sa che si è sposata 3 volte: “ per primo un uomo che cercava una figlia come moglie; per secondo uno che cercava una madre e non una moglie” e poi finalmente Marcos, il terzo marito. Che porterà con sé ben 4 figli, contravvenendo alla regola di Petra che non aveva mai voluto figli. 

Ho amato molto le pagine nelle quali l’autrice descrive la vita sentimentale di Petra, perché vi è una notevole introspezione anche dei personaggi maschili, e dei compromessi che Petra affronta nei primi due matrimoni, ma senza successo.

In sostanza un libro che gli aficionados di Petra Delicado non possono lasciarsi sfuggire: io mi sono divertita molto leggendolo, e ho anche trovato alcuni interessanti punti di riflessione sui rapporti uomini/donne e sull’amicizia.



" Autobiografia di Petra Delicado" di Alicia Gimenez-Bartlett, 464 pagine molto accattivanti in brossura o in ebook, pubblicato da Sellerio.


Recensione pubblicata anche su MilanoNera.

martedì 9 febbraio 2021

" La pazienza del diavolo " di Roberto Cimpanelli, e l'astuzia degli uomini.

    




Questo libro è il romanzo d’esordio di Roberto Cimpanelli, che è regista e distributore cinematografico.  Il protagonista è Ettore D’Amore, detto anche Herman per via della madre americana. Ermanno è un ex-poliziotto che ora gestisce la libreria di famiglia a Trastevere. Ad aiutarlo la giovane Francesca Salsa, che sta per finire gli studi universitari ed è appassionata di cinema e di gialli. Francesca, che è senza genitori, è cresciuta con la zia Giulia Maffei che, oltre ad essere una vicina di casa di Ermanno, è stata anche la sua professoressa di lettere al liceo. 

Ermanno ha subito un grosso trauma nel corso dell’ultimo caso su cui aveva investigato, ecco perché ha lasciato la polizia. E’ in cura dallo psichiatra Bruno Fracassi, che scopriremo avere un duplice ruolo nel romanzo. Lo psichiatra ha prescritto come cura a Ermanno un’intensa attività sessuale e la cura della libreria di famiglia. 

Improvvisamente ricompare nella vita di Ermanno Walter Canzio, che è stato il suo partner in polizia. Questi ha bisogno del suo aiuto perché c’è un serial killer, munito di fiocina da sub, che sta uccidendo dei delinquenti rei di crimini sessuali che l’hanno fatta franca con la giustizia.  E questi delinquenti erano stati arrestati proprio da Ermanno e Walter, che si sentono chiamati in causa loro malgrado. Ermanno dapprima non ne vuole sapere, poi cominciano ad arrivare dei DVD indirizzati a loro, sui quali sono registrati con una telecamera GOPRO gli omicidi del serial killer.

A fare da contraltare alla coppia c’è il commissario Gaetano Brugliasco, che non vede di buon occhio le loro indagini da indipendenti: fra i tre uomini non era mai corso buon sangue. Ora però c’è un serial killer inafferrabile da catturare, e i tre passano sopra i ricordi del passato. 

Tra i vari personaggi del romanzo un posto particolare lo occupa padre Sinisa, curato di campagna, che intavola con Ermanno discussioni teologiche, e gioca un ruolo fondamentale nel corso delle indagini.

Il romanzo è molto ben scritto e ogni personaggio opportunamente forgiato (per me Francesca e Giulia sopra tutti) e ha un ritmo travolgente. C’è anche una parentesi cubana, perché Walter deve andare a farsi operare là, dove vivono la sua donna e suo figlio.

C’è una giusta dose di particolari horror nei video che vengono recapitati e il protagonista rischia di lasciarci la pelle.

Ma la caratteristica principale che vi farà amare questo romanzo è che fino all’ultimo niente e nessuno é come appare e i colpi di scena vi lasceranno senza fiato.




" La pazienza del diavolo " di Roberto Cimpanelli, 448 pagine edito da Marsilio, disponibile sia in brossura sia in epub.