lunedì 20 maggio 2019

" Notte a Caracas" di Karina Sainz Borgo, o del paradiso che diventa inferno.






" Notte a Caracas ", il romanzo d’esordio di Karina Sainz Borgo, è un pugno nello stomaco, anche per il lettore che non dovesse essere a conoscenza delle vicende politiche e sociali nel Venezuela degli ultimi anni.

La giornalista, che vive da dodici anni in Spagna, ha una prosa da reporter di guerra, ma l’amore per il suo paese e la sua città d’origine, Caracas, rende il fraseggio del romanzo poetico, a tratti onirico. Adelaida, la protagonista, è una giovane editor che è sempre vissuta con la madre, e tutto il romanzo è un’epopea al femminile. Donne che hanno attraversato l’Oceano, partendo dall’Europa per raggiungere una terra che avrebbe consentito loro di vivere in agiatezza; donne rimaste vedove, prima o dopo l’emigrazione; donne lasciate dai loro uomini, come Adelaida e sua madre; donne sole e solitarie come le zie della protagonista, Amelia e Clara, o le vicine di casa Julia e Aurora.

E donne anche le virago grasse e malvestite del Fronte Rivoluzionario, che occupano l’appartamento di Adelaida, distruggendo i pochi oggetti, di valore affettivo più che reale, conservati da lei e dalla madre: libri, un servizio di piatti, il computer, tutti i mobili.

Sembrava una donna che abitasse una frontiera perpetua: né venezuelana né spagnola; né bella né brutta; né giovane né vecchia. Aurora Peralta scontava la maledizione di chi nasce troppo presto in un luogo e arriva troppo tardi in quello successivo.

“ Notte a Caracas ” è la cronistoria passata, presente e futura di una perpetua lotta di poveri contro poveri; di scatolette di tonno accumulate negli anni in previsione di un ennesimo saccheggio; di razioni di pasta e di farina destinate ai più bisognosi, e rivendute invece ai più ricchi al mercato nero. Karina Sainz Borgo ci mostra la dignità, l’orgoglio, la compassione come se fossero spine rimaste nella carne dei sopravvissuti, che vanno strappate a forza per continuare a resistere. 

Ogni scena del romanzo scaraventa in faccia al lettore il contrasto fra un Paese ricco, dove chi arriva dall’Europa può trovare un lavoro e vivere nel benessere, e lo stesso Paese impoverito, perché quella ricchezza viene utilizzata per arrivare al potere e scatenare la guerra civile contro chi, di volta in volta, si definisce nemico del popolo e affamatore. Una calma apparente che dura per anni, ma sotto la quale un vulcano è pronto a esplodere ciclicamente, scatenandosi in un clima di terrore dove nessuno è più al sicuro. Pagine che appaiono come fotografie che potrebbero trasformarsi in una sceneggiatura per un film. 

Difficile, o superfluo, prendere posizione per questo o quel partito o dittatore. Con l’autrice si sta dalla parte degli oppressi, di chi ha attraversato il mare dall’Europa per arrivare in America (nessuno dice mai America Latina) e di chi ha sempre meno diritti degli altri solo perché ha la pelle più scura.

“ Notte a Caracas “ è un romanzo-verità magnificamente scritto, e ottimamente tradotto da Federica Niola, che suscita nel lettore angoscia e interrogativi, forse anche paura che analoghe svolte storiche  possano accadere nella nostra cara vecchia Europa. 



" Notte a Caracas " di Karina Sainz Borgo, edizione Einaudi Stile Libero Big, è un libro che in 200 pagine condensa la storia di una nazione e di un popolo. Disponibile sia in cartaceo sia in ebook.






2 commenti:

carmen ha detto...

Sembra davvero molto interessante. Prendo nota <3

amenteacida.blogspot.com ha detto...

Vedrai che ti piacerà, una scrittura davvero unica!