Jack e Gabe Cross sono una coppia molto affiatata nel lavoro
e nella vita privata. Il loro lavoro consiste nell’essere dei penetration
tester, vale a dire vengono ingaggiati dalle aziende per controllare se i loro
sistemi informatici e di sicurezza sono a prova di intrusi. Jack è quella che letteralmente si infila
nelle aziende per vedere se un malintenzionato può accedervi. Gabe la segue
invece da casa, e intanto controlla se i server dell’azienda sono a prova di
hacker.
Una sera Jack termina malamente il suo compito, ma quando
torna a casa trova il marito Gabe ucciso, con la gola tagliata da un coltello.
Jack rimane mezz’ora o più in trance con il coltello in mano. Per questi due
motivi, l’attesa nel chiamare i soccorsi e le sue impronte sull’arma del
delitto, Jack viene accusata di essere lei l’assassina.
Jack fugge dalla custodia della polizia, decisa a trovare chi
ha ucciso suo marito. Ovviamente la fuga e la ricerca del colpevole sono
rocambolesche e non si fa fatica ad immedesimarsi nella protagonista. Jack deve
fare a meno di cellulari normali e di posta elettronica: ad aiutarla sua
sorella Helen e Cole, amico fraterno di suo marito. In effetti Jack appare un
po' come una wonderwoman, perché cerca di scoprire l’assassino di suo marito
mentre è inseguita dalla polizia e ha una ferita vistosa a un fianco. Forse in
alcuni momenti la sua energia (e la sua fortuna) sono un pochino esagerati, ma
comunque mantengono alta l’adrenalina.
Alla fine due colpi di scena, uno molto negativo e uno
positivo, conducono Jack alla cattura dell’assassino di suo marito.
“ L’inganno perfetto “ è un thriller ben scritto, con un
ritmo veloce che induce a leggere voracemente per scoprire la fine. Di
particolare ha questa ambientazione in una professione che mi era assolutamente
sconosciuta.
"L'inganno perfetto " di Ruth Ware è tradotto da Mariacristina Cesa ed è edito dalla Casa Editrice Newton Compton, disponibile in cartaceo e in ebook.