domenica 25 settembre 2016

" Il turista " ovvero il serial killer in trasferta, la nuova creatura di Massimo Carlotto.









Massimo Carlotto sorprende i lettori affezionati all’Alligatore e alle sue vicende. Il protagonista del nuovo romanzo è un serial killer inafferrabile, soprannominato “il Turista” perché uccide in varie città europee, camuffandosi e mimetizzandosi fra i turisti. Le sue vittime sono tutte donne sole, belle e, soprattutto, ricche tanto da potersi permettere borse di Alexander McQueen, Hèrmes e via spendendo. Non è la donna il bersaglio del serial killer, infatti, ma la sua borsa griffata, all’interno della quale c’è un intero mondo in cui potersi immergere e godere. Abel Cartagena, omicida sociopatico, apparentemente conduce una vita normale: si destreggia fra la moglie e l’amante grazie alla mancanza di empatia e di rimorsi, oltre che alla sua abilità nel manipolare le persone. Si è inventato una professione, lo studioso di musicisti poco conosciuti, che gli consente di viaggiare molto senza destare sospetti. Proprio per compiere un ennesimo delitto il Turista arriva a Venezia


A contrastare i suoi piani troviamo Pietro Sambo, un ex commissario stropicciato e con un passato recente da dimenticare. Massimo Carlotto ce lo fa conoscere mentre cerca di risalire la china, faticosamente, perché un veneziano che ha commesso degli errori non può nascondersi nella sua città: tutti sanno tutto.

Tuttavia l’attenzione dello scrittore è rivolta più al serial killer che, contrariamente a quanto abbiamo visto spesso nei film e serie Tv americane, è uno psicopatico lucido e consapevole di esserlo. A Venezia Abel Cartagena si ritrova, suo malgrado, avviluppato fra  le trame torbide di un gruppo internazionale di assassini mercenari, denominato “i Professionisti”. Per colpa di una vittima sbagliata, il serial killer si vede costretto dall’organizzazione a uccidere per incarico loro, invece che per suo esclusivo piacere.

Un manipolatore manipolato, un assassino psicopatico manovrato da un’organizzazione sovranazionale ancora più folle e criminale di lui. E accanto ad Abel Cartagena un’assassina seriale che incrocia il suo cammino insanguinato, come efferati Bonnie and Clyde. 

Sono molti gli spunti di interesse e di riflessione in questa nuova prova di Massimo Carlotto. La sua abilità nel catturare il lettore con una scrittura tesa e una vicenda complessa non viene mai meno, e mentre la tensione scorre adrenalinica fra le calli, osserviamo con tristezza lo scempio perpetrato ai danni di Venezia dalle navi da crociera e dal turismo frettoloso. Ma forse la caratteristica più particolare è la proprio la giustapposizione fra i due assassini seriali e l’organizzazione criminale che uccide su mandato. Come se ci fosse in Massimo Carlotto una punta di “nostalgia” per i crimini perpetrati per motivi personali, più o meno comprensibili o giustificabili (e in fondo anche gli omicidi del Turista perseguono una loro logica per quanto folle). 

Non vi racconto nulla sull’esito del romanzo, ma credo che, quasi sicuramente, incontreremo di nuovo Pietro Sambo. Almeno questa è la mia speranza da fan inguaribile dello scrittore. 



Con " Il turista "  Massimo Carlotto passa alla Rizzoli (sarà un cambio di scuderia definitivo o è solo per rimarcare una differenza con i romanzi precedenti?); il romanzo è uscito il 1°settembre, 300 pagine da leggere d'un fiato, in versione cartacea e in ebook  vedi qui








domenica 11 settembre 2016

" La Confraternita delle ossa. La prima indagine di Enrico Radeschi " di Paolo Roversi, una Milano tutta da bere a cavallo di una Vespa gialla.






Nel mese di agosto ho avuto l’opportunità di leggere in anteprima, con altri 100 fortunati lettori, l’ultimo romanzo di Paolo Roversi “ La Confraternita delle Ossa “, che costituisce un prequel ai precedenti cinque gialli con protagonista Enrico Radeschi.

Nel romanzo scopriamo così la “nascita” del personaggio Radeschi, un cronista di provincia, non ancora trentenne, che si trasferisce a Milano per tentare il grande salto: entrare nella redazione news di un quotidiano o di una Tv milanese. 

Il caso e la fortuna fanno sì che Enrico Radeschi, proprio durante un colloquio di lavoro, incappi nell’omicidio di un importante avvocato e, nel contempo, salvi la vita al suo probabile datore di lavoro, colpito da infarto. Lavoro sfumato, ma prima inchiesta milanese per Radeschi, che è l’unico ad accorgersi di un misterioso simbolo tracciato dall’avvocato con il suo sangue, prima di morire nella centralissima piazza Mercanti. Ecco l’inizio della vicenda, raccontata in modo adrenalinico e anche ironico, proprio perché Radeschi, giovane e inesperto, dovrà ingoiare parecchi rospi prima di scrivere per un vero giornale. 

Gli elementi classici di un giallo dalle tinte noir ci sono tutti: dopo quello dell’avvocato ci saranno altri omicidi che portano il sigillo di una setta esoterica, che fa base nella cripta della Chiesa di S. Bernardino alle Ossa. E c’è anche un altro filone di indagine: giovani ragazzi di bell’aspetto che vengono sedotti e uccisi da una serial killer, una femme fatal che si trasforma in mantide religiosa.

Il nostro cronista balza in sella a una Vespa d’epoca, ridipinta di giallo, e si trasforma in un investigatore. Grazie alle lezioni dell’amico con cui condivide l’alloggio, scopre le potenzialità del nascente Internet, si improvvisa hacker e crea un blog dove pubblicare i suoi articoli di nera.

Siamo nella Milano dei primi anni Duemila, e leggendo questo romanzo ho provato più di una fitta di nostalgia, dato che all’epoca ero più o meno coetanea di Radeschi e frequentavo l’università a Milano. A pedinare il protagonista e gli altri personaggi ci accorgiamo che quel mondo è solo l’altro ieri, eppure è già giurassico: il passaggio dalla lira all’euro; le prime Tv a pagamento; l’evoluzione di Internet; la scomparsa delle video cassette a favore dei Dvd; l’happy hour nei locali della movida milanese.

Bellissima questa Milano, che lentamente da fondale diventa coprotagonista del giallo, con il freddo, la nebbia che solo noi lombardi sappiamo apprezzare, gli angoli più nascosti e pittoreschi. Una città che Paolo Roversi ci fa scoprire con l’incanto e l’amore che noi provinciali sentiamo (e infatti l’autore è milanese di adozione ma nativo di Suzzara), quando questa città apparentemente algida e schiva si lascia penetrare.

Un romanzo con tante frecce al suo arco. Riuscirà Enrico Radeschi a risolvere entrambi i misteri, con l’aiuto del disincantato vice questore Loris Sebastiani? Ce la farà a diventare un vero giornalista della carta stampata? Troverà una ragazza che lo apprezzi? Le risposte le potete già intuire, ma vi assicuro che vi divertirete moltissimo a scoprirle seguendo la scrittura agile e avvincente di Paolo Roversi.




La Confraternita delle Ossa. La prima indagine di Enrico Radeschi”, in libreria dall’otto settembre (396 pp.), è pubblicato dalla Marsilio ed è disponibile sia nella visione cartacea sia in ebook   vedi qui