Nel mese di agosto ho avuto l’opportunità
di leggere in anteprima, con altri 100 fortunati lettori, l’ultimo
romanzo di Paolo Roversi “ La
Confraternita delle Ossa “, che costituisce un prequel ai precedenti cinque gialli con protagonista Enrico Radeschi.
Nel romanzo scopriamo così la “nascita”
del personaggio Radeschi, un cronista di provincia, non ancora trentenne, che
si trasferisce a Milano per tentare il grande salto: entrare nella redazione
news di un quotidiano o di una Tv milanese.
Il caso e la fortuna fanno sì che
Enrico Radeschi, proprio durante un colloquio di lavoro, incappi nell’omicidio
di un importante avvocato e, nel contempo, salvi la vita al suo probabile
datore di lavoro, colpito da infarto. Lavoro sfumato, ma prima inchiesta milanese
per Radeschi, che è l’unico ad accorgersi di un misterioso simbolo tracciato
dall’avvocato con il suo sangue, prima di morire nella centralissima piazza
Mercanti. Ecco l’inizio della vicenda,
raccontata in modo adrenalinico e anche ironico, proprio perché Radeschi, giovane
e inesperto, dovrà ingoiare parecchi rospi prima di scrivere per un vero
giornale.
Gli elementi classici di un giallo dalle tinte noir ci sono tutti:
dopo quello dell’avvocato ci saranno altri omicidi che portano il sigillo di
una setta esoterica, che fa base nella cripta della Chiesa di S. Bernardino alle
Ossa. E c’è anche un altro filone di indagine: giovani ragazzi di bell’aspetto
che vengono sedotti e uccisi da una serial killer, una femme fatal che si
trasforma in mantide religiosa.
Il nostro cronista balza in sella
a una Vespa d’epoca, ridipinta di giallo, e si trasforma in un investigatore.
Grazie alle lezioni dell’amico con cui condivide l’alloggio, scopre le
potenzialità del nascente Internet, si improvvisa hacker e crea un blog dove pubblicare i suoi articoli di nera.
Siamo nella Milano dei primi anni
Duemila, e leggendo questo romanzo ho provato più di una fitta di nostalgia,
dato che all’epoca ero più o meno coetanea di Radeschi e frequentavo l’università
a Milano. A pedinare il protagonista e gli altri personaggi ci accorgiamo che
quel mondo è solo l’altro ieri, eppure è già giurassico: il passaggio dalla
lira all’euro; le prime Tv a pagamento; l’evoluzione di Internet; la scomparsa
delle video cassette a favore dei Dvd; l’happy hour nei locali della movida
milanese.
Bellissima questa Milano, che lentamente
da fondale diventa coprotagonista del giallo, con il freddo, la nebbia che solo
noi lombardi sappiamo apprezzare, gli angoli più nascosti e pittoreschi. Una
città che Paolo Roversi ci fa
scoprire con l’incanto e l’amore che noi provinciali sentiamo (e infatti l’autore
è milanese di adozione ma nativo di Suzzara), quando questa città apparentemente
algida e schiva si lascia penetrare.
Un romanzo con tante frecce al
suo arco. Riuscirà Enrico Radeschi a risolvere entrambi i misteri, con l’aiuto
del disincantato vice questore Loris Sebastiani? Ce la farà a diventare un vero
giornalista della carta stampata? Troverà una ragazza che lo apprezzi? Le risposte le potete già
intuire, ma vi assicuro che vi divertirete moltissimo a scoprirle seguendo la
scrittura agile e avvincente di Paolo
Roversi.
“ La Confraternita delle Ossa. La prima indagine di Enrico Radeschi”, in libreria dall’otto settembre (396
pp.), è pubblicato dalla Marsilio ed è disponibile sia nella visione cartacea
sia in ebook vedi qui
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