domenica 11 settembre 2016

" La Confraternita delle ossa. La prima indagine di Enrico Radeschi " di Paolo Roversi, una Milano tutta da bere a cavallo di una Vespa gialla.






Nel mese di agosto ho avuto l’opportunità di leggere in anteprima, con altri 100 fortunati lettori, l’ultimo romanzo di Paolo Roversi “ La Confraternita delle Ossa “, che costituisce un prequel ai precedenti cinque gialli con protagonista Enrico Radeschi.

Nel romanzo scopriamo così la “nascita” del personaggio Radeschi, un cronista di provincia, non ancora trentenne, che si trasferisce a Milano per tentare il grande salto: entrare nella redazione news di un quotidiano o di una Tv milanese. 

Il caso e la fortuna fanno sì che Enrico Radeschi, proprio durante un colloquio di lavoro, incappi nell’omicidio di un importante avvocato e, nel contempo, salvi la vita al suo probabile datore di lavoro, colpito da infarto. Lavoro sfumato, ma prima inchiesta milanese per Radeschi, che è l’unico ad accorgersi di un misterioso simbolo tracciato dall’avvocato con il suo sangue, prima di morire nella centralissima piazza Mercanti. Ecco l’inizio della vicenda, raccontata in modo adrenalinico e anche ironico, proprio perché Radeschi, giovane e inesperto, dovrà ingoiare parecchi rospi prima di scrivere per un vero giornale. 

Gli elementi classici di un giallo dalle tinte noir ci sono tutti: dopo quello dell’avvocato ci saranno altri omicidi che portano il sigillo di una setta esoterica, che fa base nella cripta della Chiesa di S. Bernardino alle Ossa. E c’è anche un altro filone di indagine: giovani ragazzi di bell’aspetto che vengono sedotti e uccisi da una serial killer, una femme fatal che si trasforma in mantide religiosa.

Il nostro cronista balza in sella a una Vespa d’epoca, ridipinta di giallo, e si trasforma in un investigatore. Grazie alle lezioni dell’amico con cui condivide l’alloggio, scopre le potenzialità del nascente Internet, si improvvisa hacker e crea un blog dove pubblicare i suoi articoli di nera.

Siamo nella Milano dei primi anni Duemila, e leggendo questo romanzo ho provato più di una fitta di nostalgia, dato che all’epoca ero più o meno coetanea di Radeschi e frequentavo l’università a Milano. A pedinare il protagonista e gli altri personaggi ci accorgiamo che quel mondo è solo l’altro ieri, eppure è già giurassico: il passaggio dalla lira all’euro; le prime Tv a pagamento; l’evoluzione di Internet; la scomparsa delle video cassette a favore dei Dvd; l’happy hour nei locali della movida milanese.

Bellissima questa Milano, che lentamente da fondale diventa coprotagonista del giallo, con il freddo, la nebbia che solo noi lombardi sappiamo apprezzare, gli angoli più nascosti e pittoreschi. Una città che Paolo Roversi ci fa scoprire con l’incanto e l’amore che noi provinciali sentiamo (e infatti l’autore è milanese di adozione ma nativo di Suzzara), quando questa città apparentemente algida e schiva si lascia penetrare.

Un romanzo con tante frecce al suo arco. Riuscirà Enrico Radeschi a risolvere entrambi i misteri, con l’aiuto del disincantato vice questore Loris Sebastiani? Ce la farà a diventare un vero giornalista della carta stampata? Troverà una ragazza che lo apprezzi? Le risposte le potete già intuire, ma vi assicuro che vi divertirete moltissimo a scoprirle seguendo la scrittura agile e avvincente di Paolo Roversi.




La Confraternita delle Ossa. La prima indagine di Enrico Radeschi”, in libreria dall’otto settembre (396 pp.), è pubblicato dalla Marsilio ed è disponibile sia nella visione cartacea sia in ebook   vedi qui





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