lunedì 19 novembre 2018

" L'abisso " di e con Davide Enia, un racconto che invade l'animo dello spettatore.







Non è facile scrivere de “ L’abisso ”, lo spettacolo che Davide Enia ha portato in scena al teatro India il mese scorso, e ora in tournèe in tutta Italia.  L’autore/attore con questa pièce scardina le nostre difese interiori,  e attraverso il racconto di un naufragio personale e sociale ci interroga e ci coinvolge. 

Dal suo romanzo “ Appunti per un naufragio ”, ed. Sellerio, che consiglio a tutti di leggere, Davide Enia porta sul palcoscenico due drammi, quello degli immigrati che arrivano a Lampedusa, quando non muoiono prima in mare. E poi il dramma di un pugno di uomini e donne di buona volontà che cercano di strapparli alle onde, alle navi malconce e ai barconi fradici per portarli sulla terraferma. In mezzo c’è lui, Davide, giunto a Lampedusa con il padre, e in costante contatto telefonico con lo zio, che sta lottando contro un tumore.

Ascoltando i racconti della coppia di amici che li ospita, dei volontari e dei pescatori di Lampedusa, Enia tace. Lascia scorrere davanti a noi i gesti, le frasi mozzate, le lacrime di chi salva e di chi è salvato. Pare quasi che a narrare “L’abisso” siano più adatte le fotografie del padre, uomo taciturno, che proprio a Lampedusa inizia a riempire i tanti silenzi nel suo rapporto con Davide.

Dopo aver letto “ Appunti per un naufragio ”, avevo visto il nucleo dello spettacolo inserito nel lunghissimo, eterogeneo e discontinuo, “ Ritratto di una nazione. L’Italia al lavoro ”, in scena al Teatro Argentina nell’inverno 2017. Il pezzo di Davide era di gran lunga fra i più incisivi ed emozionanti fra quelli proposti. Rivisto il mese scorso al Teatro India, nella sua interezza e compiutezza, “ L’abisso ”  mi ha colpito al cuore nuovamente. 

E insieme mi pare che Davide Enia abbia affinato nel frattempo il suo “cuntu”, sfrondandolo dall’energia eccessiva che forse tratteneva in sé, in questi undici anni in cui è stato lontano dalle scene per dedicarsi alla scrittura di romanzi tradotti, pubblicati e premiati in tutta Europa.

Accompagnato come sempre dal musicista Giulio Barocchieri, anche lui palermitano, Davide Enia ha asciugato, scolpito, impresso nelle anime degli spettatori il dramma di Lampedusa. Consapevole che “le nostre parole non riescono a cogliere appieno la loro verità…ma la storia della migrazione saranno loro stessi a raccontarla…ci vorranno anni…e saranno loro a spiegarci cosa è diventata l’Europa e a mostrarci, come in uno specchio, chi siamo diventati noi." (cit.“Appunti per un naufragio”).

Ma nel frattempo, noi italiani, noi europei, saremo ancora in grado guardarci allo specchio o troveremo solo l'abisso davanti e attorno a noi?

in tournée nei teatri di tutta Italia


“ L’ABISSO “ tratto da “Appunti per un naufragio” (ed. Sellerio) in 

Spettacolo di e con Davide Enia
Musiche composte ed eseguite da Giulio Barocchieri.
Produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo,
Accademia Perduta – Romagna Teatri

La locandina dello spettacolo è dell'artista Silvia Giambrone.












Nessun commento: