In questi ultimi giorni si
fatica è davvero difficile trovare spunti per sorridere e meno ancora per ridere.
La
spettatrice attenta, che in genere predilige gli spettacoli seriosi, magari
anche un pochino "noiosi", stavolta consiglia "La tela del
ragno" di Agatha Christie, in scena fino a domenica al Teatro Vittoria.
Un
giallo di Agatha Christie, quindi un classico, eppure nello stesso tempo
diverso da altre opere della scrittrice, perché non solo si sorride alle
battute sempre ironiche, ma addirittura si ride per quasi tutta la durata dello
spettacolo.
Nell'ottima
traduzione di Edoardo Erba, con la regia di Stefano Messina, i personaggi
entrano ed escono dalle porte nel salotto dove è avvenuto
l'omicidio (che sempre di giallo si tratta), con tempi perfetti anche nelle
battute, e il pubblico apprezza molto.
La
suspense non viene meno, nonostante l'apparenza di commedia brillante, e il
colpevole, almeno per la spettatrice attenta, rimane avvolto nel mistero fin
quasi alla fine della pièce.
Gli
attori della compagnia tutti bravissimi, a parte qualche "sbavatura"
qua e là nelle battute (ma la spettatrice attenta ha assistito a una delle
primissime repliche).
Menzione
speciale per Viviana Toniolo, una giardiniera dal passato "equivoco",
e per Kataklò, il primo cane attore mai visto sul palcoscenico: senz'altro più
bravo di tanti attori umani.
Uno
spettacolo ben fatto, ironico, spumeggiante ma mai volgare, che consente di dimenticare per un paio d'ore tutto il
mondo fuori, e di uscire da teatro con il sorriso sulle labbra. E non è
poco.
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