martedì 22 gennaio 2019

" Trascurate Milano " di Luca Ricci, e di come perdersi (e ritrovarsi) nella metropolitana milanese.







Un racconto antinatalizio di Luca Ricci che, dopo “ Gli autunnali ” (potete leggere le mie impressioni sul romanzo qui), torna a pedinare un uomo senza nome in cerca di amore. Stavolta la ricerca non avviene nell’atmosfera pigra e decadente della capitale in autunno, ma nel ventre anonimo e asettico di Milano. Sopra, il buio. “A dicembre il buio è la chiave della città. Le buone maniere, per esempio: la gente per strada non si saluta per gentilezza, ma per farsi coraggio.”

E allora, gioco forza si scende sotto, in metropolitana. Dove le luci artificiali e il vento causato dai treni accolgono una massa di corpi sconosciuti. 

Lui, il protagonista senza nome, ha una moglie e una figlia, che ripassa le tabelline con lui prima di andare a scuola. C’è anche un’amante storica, che l’uomo incontra in hotel che offrono il day use, l’equivalente dell’antico albergo a ore. L’uomo vuole ostinatamente fuggire dall’ipocrita ripetizione dei riti, che siano natalizi o borghesi (lavoro fisso-moglie-figlia-amante). E per farlo non può che cercare uno sguardo, un contatto fisico nella calca indistinta della metro. 

Un corpo sconosciuto che gli apra un varco nel buio invernale. Quanti di noi che lo seguiamo non abbiamo almeno una volta cercato quel varco in uno sguardo fuggevole in metropolitana, in un sorriso distratto al bancone di un bar? Il protagonista trova un appiglio in Martina, giovanissima efebica ragazza che incontra in metro. E che si ostina a pedinare ripetendo lo stesso percorso per vari giorni, osservando altri uomini come lui alla ricerca.

Un’ossessione amorosa che non può aver luogo che a Milano, nella monotona e rassicurante puntualità dei mezzi. Martina è giovane, ma non ingenua: conduce lei il gioco, porta l’uomo in superficie, fra i suoi amici. La sua sicurezza ci fa comprendere che il protagonista non seduce una ragazzina ma, come sempre, è la donna a decidere, scegliere, e a volte usare per scartare.  

Luca Ricci racconta, ancora una volta in modo disperatamente sincero, un universo di pulsioni maschili, ma nel farlo restituisce alle donne una determinazione e una volontà che è in Martina come nelle altre tre figure femminili attorno alle quali ruota la sua vita. 

Non è uno sfondo ma una coprotagonista la città di Milano, che non è più ovviamente la stessa degli anni sessanta in "Un amore" di Buzzati, ma dove uomini e donne sono di nuovo, eternamente, pericolosamente alla ricerca del senso di una vita.


" Trascurate Milano " di Luca Ricci edizioni La nave di Teseo, disponibile in cartaceo e in ebook. 







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