Il nuovo libro di Simona Vinci è un romanzo psicologico che vira verso il gotico. I personaggi sono due coppie in crisi, ma la vera protagonista del romanzo è una casa. Una villa del Settecento dove hanno vissuto Giuseppina Pasqua, mezzosoprano molto amata da Giuseppe Verdi come cantante, e suo marito, il baritono Astorre Giacomelli. La villa esiste veramente e si trova a Budrio: Villa Giacomelli perché era di proprietà della famiglia del marito di Giuseppina Pasqua.
A questa villa approdano Maura e Ursula. Maura è una cantante
lirica che è stata operata alla tiroide e rischia di non poter più cantare. E’
legata a Fred, il suo agente, sposato e padre di una famiglia che non lascerà
mai, e di questa realtà Maura è consapevole.
Ursula è una pianista mancata, ha il compito di preparare
Maura per un’esibizione nella quale dovrà cantare alcuni pezzi, che erano il
cavallo di battaglia di Giuseppina Pasqua. Inoltre Ursula deve controllare che
Maura prenda le medicine prescritte e si attenga a una dieta rigorosa. E’
sposata con Marco, ma il loro matrimonio è in crisi a causa dei continui
dissesti economici di lui.
Maura e Ursula non vanno d’accordo, e la villa non aiuta il
loro rapporto. Infatti la casa ha un’anima, come ben presto entrambe scoprono,
e anche una vita segreta, come un albero nel quale scorre la linfa vitale.
E’ qui che il romanzo si fa noir, quasi gotico:
improvvisamente le due donne scompaiono, come se fossero state inghiottite
dalla villa stessa. A Fred e Marco, che, avvisati della scomparsa, arrivano per
cercarle, non rimane altro che attendere il loro ritorno, non si sa da dove.
Maura vive un’esperienza parallela come Giuseppina Pasqua, e
incontra tutti i personaggi della sua vita. Ursula, invece, ritorna al periodo
in cui era una bambina orfana in Russia, accolta a casa degli zii e dei cugini
solo d’estate e per le feste di Natale.
La lettura di questi piani narrativi diversi è a volte
spiazzante, ma anche molto intensa. Non aggiungo altro per non togliere al
lettore le varie sensazioni e suggestioni (reali o fantastiche) che vivono le
due protagoniste. Il romanzo è denso di citazioni di opere verdiane, e
sicuramente questo farà la gioia dei melomani.
" L'altra casa " di Simona Vinci, sono 372 pagine di sensazioni e percezioni misteriose, per gli amanti del gotico, edizioni Einaudi in versione brossura.
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