mercoledì 16 marzo 2022

INTERVISTA CON CLARE MACKINTOSH, AUTRICE DI " HOSTAGE " .

 




1. Perché ha scritto un thriller riguardo un dirottamento aereo?

Gli aeroplani sono uno dei pochi posti oggigiorno dove siamo tagliati fuori dal mondo, e questo rende l’aereo il luogo perfetto per un thriller in una camera chiusa. Scrivendo di un dirottamento potevo presentare il mio personaggio principale con un dilemma morale: salvare i passeggeri o salvare la sua famiglia?

 

2. Lei è una persona che vola spesso oppure odia volare?

Prima della pandemia volavo molto per lavoro, per visitare festival letterari nel mondo. Amo tutto ciò che riguarda il volo aereo, dal girare nell’aeroporto ai pasti serviti sull’aereo! Guardo sempre i miei compagni viaggiatori e mi chiedo perché sono su quel volo e chi andranno a incontrare.


3. Che cosa pensa delle politiche sull’ambiente delle nazioni europee?

Amo andare in Scandinavia, dove si impegnano fortemente per proteggere l’ambiente. E’ stata una bella cosa vedere l’Italia in partnership con il Regno Unito durante la Conferenza per il Cambiamento Climatico l’anno scorso, per impegnarsi a ridurre le emissioni e ad agire sul clima.


4. Come è riuscita a immaginare i pensieri dei terroristi?

Sono stata una poliziotta per molti anni ed ero sempre affascinata da cosa spinge la gente a compiere un crimine. Sono fermamente convinta che noi tutti abbiamo il potenziale per fare cose terribili, se ci troviamo nelle condizioni giuste, e volevo esplorare questo fatto nel mio libro. I gruppi estremisti manipolano i membri potenziali identificandoli e sfruttando le loro debolezze.


5. Ha una soluzione personale per il problema dell’impatto ambientale?

Se fosse così semplice! Penso che tutti noi abbiamo la responsabilità di vivere in modo più sostenibile, e questo vuol dire ridurre i viaggi quando possiamo. Il lavoro a distanza durante la pandemia ci ha mostrato che non abbiamo bisogno di stare nella stessa stanza per lavorare insieme.


6. La procedura per l’adozione nel Regno Unito è simile a quella italiana: il bambino vive in una famiglia affidataria per alcuni mesi o addirittura anni, e poi lui/lei va a vivere nella famiglia adottiva. Non pensa che questo sistema può causare problemi affettivi ai bambini, come accade a Sophia?

Nel caso di Sophia non è stato il sistema che ha causato problemi affettivi, ma i pochi mesi che ha passato con la madre biologica, che non si interessava dei suoi problemi fisici ed emozionali. Il trauma sperimentato da un neonato che non è stato curato o è stato abusato non può essere sottostimato, e ci può volere una vita per uscirne. Ho molto rispetto per i genitori affidatari o adottivi, e per il personale che lavora con loro.


7. La relazione tra Adam e Mina manca di dialogo, e questo causa dei problemi fra di loro, Lei è d’accordo?

Assolutamente. Se Adam e Mina avessero parlato a fondo delle loro rispettive problematiche, avrebbero evitato molti problemi. Ma allora non ci sarebbe stato il libro…


8. Ha mai incontrato bambini così intelligenti come Sophia? Forse i suoi figli?

Ho incontrato molti bambini super- intelligenti. Sono particolarmente interessata ai bambini neuroatipici, che spesso vedono il mondo in un modo assai diverso dalle persone neurotipiche. Mia figlia è autistica e io imparo da lei continuamente.


9. Che cosa avrebbe fatto se fosse stata Mina su quell’aereo?

 Avrei salvato il mio bambino, non c’è dubbio.


10. Lei sta già scrivendo un nuovo romanzo e quale sarà il soggetto?

Io sto sempre scrivendo un nuovo romanzo! Quest’estate uscirà nel Regno Unito un libro intitolato “L’ultimo party”, che è il primo di una nuovissima serie di gialli, e ora sto scrivendo il secondo della serie. E’ ambientato nel nord del Galles, dove io vivo, ed ha come protagonista una brillante detective che si chiama Ffion Morgan. 


Ringrazio Clare Mackintosh per la disponibilità e SEM editore per la collaborazione.


Intervista svolta in lingua inglese dalla sottoscritta e successivamente tradotta in italiano sempre da me.







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