sabato 31 agosto 2019

" Le colpe della notte " di Antonio Lanzetta, ovvero quando il buio è anche dentro di noi.







Nel romanzo di Antonio Lanzetta “ Le colpe della notte “ ci si ritrova quasi subito sulla scena di un duplice delitto, o meglio dell’omicidio-suicidio dei genitori del protagonista, Cristian. Il padre del ragazzo è il commissario Scalea, che ha svolto indagini e arresti in casi molto difficili. Cristian non è stato testimone dei due crimini, perché era uscito di casa per colpa di un litigio proprio con il padre. Si decide quindi che Cristian, per superare il grave shock, debba passare un periodo in una casa famiglia di Castellaccio, un centro sperduto nel Cilento. La mia perplessità iniziale nella lettura è sorta perché mi domandavo: dove vuole portarmi Antonio Lanzetta? Perché comincio a seguire le vicende di Cristian a contatto con altri ragazzi, anch’essi problematici,  anziché cercare di scoprire se veramente suo padre ha ucciso la moglie per poi suicidarsi? 

Devo dire che ho smesso di farmi domande quasi subito, perché le vicende in cui si trova coinvolto il giovane protagonista virano all’improvviso verso il noir con pennellate quasi gotiche, incatenando alla lettura. E l’abilità nel raccontare non solo gli accadimenti che ruotano attorno agli adolescenti del romanzo, ma anche i loro sentimenti, le loro paure e la loro evoluzione interiore, è senza’altro una delle caratteristiche che più mi sono piaciute in questo romanzo. Tanto che per questi aspetti mi ha ricordato la stessa attenzione, quasi affettuosa, nel trattare gli adolescenti di uno degli scrittori italiani che amo di più: Raul Montanari. E lo considero davvero un complimento meritato per Antonio Lanzetta

Ma l’autore non perde comunque di vista l’indagine, se così si può definire, che è parecchio complessa, tanto che ci si trova di fronte a continui capovolgimenti di fronte, ma tutti verosimili e ben orchestrati. Leggendo, a tratti, si ha la sensazione di essere ancora adolescenti, a contatto con una realtà troppo dura e orribile con cui doversi confrontare. Di certo le precedenti opere di Lanzetta nel genere fantasy l’hanno aiutato a creare un’atmosfera molto suggestiva, ma io che non leggo fantasy ho percepito comunque sulla mia pelle la paura dell’essere manipolato o peggio attraverso il web (non capita solo ai ragazzi, sapete?). E attraverso flash back sia nel vissuto dei giovani, sia nella storia del piccolo borgo di Castellaccio, che ha visto crimini e misteri in parte ancora irrisolti, si legge il romanzo con avidità per comprendere tutto. 

Alla fine si risolvono i misteri, anche quelli che avremmo preferito non vedere risolti in quel modo, ed è notevole che l'autore non abbia voluto darci un finale tutto positivo e consolatorio. Per questo motivo credo proprio che se un’etichetta si voglia dare al suo romanzo, sia più facilmente quello del noir (che qui anche gli eroi hanno l’anima nera) e del romanzo di formazione. 

Posso dire quindi che ho iniziato a leggere questo romanzo credendo di trovarmi di fronte a un thriller, e invece si tratta di un romanzo complesso, con varie storie parallele che si incrociano e poi divergono seguendo i vari personaggi che sono ottimamente tratteggiati, in particolar modo Cristian e i giovani quasi perduti di Castellaccio. Di conseguenza, in attesa del prossimo romanzo di Antonio Lanzetta, credo proprio di voler recuperare la lettura dei precedenti “ Il buio dentro “ e “ I figli del male ” .



 " Le colpe della notte "  di Antonio Lanzetta, romanzo di 265 pagine pubblicato da La Corte Editore, disponibile anche in ebook.


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