La
prima pagina di questo thriller ci lascia subito senza fiato: assistiamo all’irruzione
in una casa e all’arresto di un uomo, Glen, e di sua moglie Clara, la
protagonista del romanzo. A dire la verità Clara viene chiamata Diana dai
poliziotti che la arrestano, e lei non capisce perché la chiamino così e,
soprattutto, il perché dell’arresto. L’idea davvero interessante dell’autrice
americana Rena Olsen è di giocare a carte scoperte con il lettore. Nel giro di
pochi capitoli riusciamo a capire di quali terribili crimini si siano macchiati
sia Glen sia Clara. Eppure non tutto è come sembra: attraverso una scansione
alternata dei capitoli Adesso e Prima, assistiamo al racconto di Clara
in prima persona.
Nei
capitoli Prima Clara ricorda come
viveva con Glen, come allevava e addestrava le bambine che le venivano portate
in casa. Una carnefice anche lei dunque, che neppure finge di essere vittima.
Nei capitoli Adesso Clara è in
prigione e vede lentamente sbriciolarsi i suoi ricordi, tutta la fiducia che
riponeva nel marito e nel suo compito di “madre” adottiva di bambine rapite
alle loro famiglie e tenute sotto custodia.
Come
può non essersi accorta di quello che succedeva sotto i suoi occhi? O se ne era
accorta e fingeva di non capire? Clara sapeva benissimo che le bambine che
educava erano destinate a compiacere maturi e depravati uomini ricchi, che le
compravano come schiave. Di questi traffici vivevano suo marito, i suoi
genitori prima di lui, e lei stessa. Clara sapeva anche che le ragazze meno
remissive venivano costrette a prostituirsi in un bordello vicino a casa
sua.
Si
prova orrore leggendo le torture fisiche e psicologiche a cui venivano
sottoposte le bambine, a volte è faticoso leggere. Eppure insieme a questo
sentimento si sviluppa nel lettore, capitolo dopo capitolo, la compassione per Clara, che deve
lentamente riscoprire la sua vera identità, ritornare a essere Clara, la
bambina di 6 anni rapita alla sua famiglia proprio dai genitori di Glen.
Rena
Olsen usa un punto di vista davvero unico per raccontarci come avviene la
tratta delle giovanissime schiave sessuali, perché il romanzo vuole proprio
accendere le luci su questo crimine internazionale poco conosciuto. Migliaia di
bambine rapite per essere avviate alla prostituzione in tutto il mondo. Se vi è
mai capitato di vedere film o serie televisive in cui vengono narrate storie
simili, il punto di vista è dei poliziotti o delle giovani vittime. In
“ Non dirmi bugie “ abbiamo una vittima che è diventata carnefice senza
volerlo, una bambina a cui è stato cancellato tutto per farla diventare una
giovane donna, anche lei schiava.
Un romanzo sconvolgente ed emotivamente
intenso, con una stile asciutto e privo di cadute nel patetico, consigliato in
particolare alle lettrici che amano leggere thriller ma sono anche attente ai
problemi del mondo femminile.
" Non dirmi bugie " di Rena Olsen è appena uscito per Newton Compton Editori, lo trovate in tutte le librerie sia in versione cartaceo sia in ebook, lo potete acquistare online anche sul sito della casa editrice qui
Recensione scritta originariamente per MilanoNera, la potete leggere anche sul sito
1 commento:
Anche questo un thriller davvero bello!
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